Il cestino da lievitazione

Aah, il cestino da lievitazione, una delle prime definizioni che mi propone Google:
‘ Utilizzati in molte panetterie e laboratori professionali, i cestini per la lievitazione del pane assolvono semplicemente al compito da cui prendono il nome: ovvero, sono dei contenitori che servono a migliorare la lievitazione dell’impasto preparato per fare il pane, e per la precisione a mantenere la forma desiderata …’
Bene, ecco la mia esperienza:
siamo nel 2015, sto iniziando ad avere una certa dimestichezza con gli impasti ad alta idratazione e con i grani antichi, ma, dopo tanti tentativi, non ho ancora raggiunto il risultato sperato.
Mi armo di cestini da lievitazione, ne compro di diversi e di varie misure, ma tutti assolutamente in bambù, perché convinta, dalla lettura di svariati articoli, che assorbisse l’umidità in eccesso una volta messo in frigo e che quindi garantisse la migliore riuscita possibile.
In realtà non è esattamente così.
Intendo dire che ci sono un paio di cose da tenere presente quando si sceglie il proprio cestino da lievitazione:
- quanto il vostro frigo casalingo sia affidabile (perché se è un po’ vecchio e fa di testa sua con la temperatura, beh ci saranno dei problemi con l’umidità)
- Il tipo di farina che avete usato per il vostro impasto, perché il grano antico tende a rilasciare molta umidità, a differenza di altri grani.
La soluzione che ho trovato per il mio caso (che ho un frigo vecchio e uso molto i grani antichi) è: il cestino da lievitazione in plastica
Lo so, non è la scelta più green, ma la plastica isola molto più efficacemente l’impasto (che durante la lievitazione in frigo è davvero molto delicato) a prescindere dai capricci del vostro frigo poco collaborativo e da quale tipo di farina abbiate usato.
Così niente più umidità e pani leggerissimi!